Si può ritenere lo Stoicismo come il “sunto”
di tutte le scuole filosofiche della Grecia poiché ritiene che la liberazione
dell’uomo dalle passioni per il raggiungimento della beatitudine sia possibile
attraverso la conoscenza del Tutto. Secondo Platone e Aristotele il Tutto si può dividere in pensiero e materia, in quanto enti
reali, annullando l’unità dell’Essere. Fin dall’Antichità i filosofi greci
avevano molto discusso sull’Essere senza mai concluderne il discorso; di sicuro
solo i filosofi, essendo saggi possono percepire la pienezza dell’Essere
congiungendo nella loro mente le due realtà opposte (pensiero - materia), gli
uomini invece, poiché vincolati dai sensi non riescono a percepire la via della
salvezza ma temono il Nulla; per loro l’unica soluzione al dolore è la
religione. Per Epicuro invece, l’unico rimedio alla sofferenza e alla paura rimane la filosofia,
che pertanto deve essere accessibile a tutti; infatti nella sua scuola il
“giardino” le lezioni erano aperte a tutti, uomini e donne, schiavi e liberi.
Nel frattempo, invece, per Atene era molto apprezzato il filosofo cinico Cratete di Tebe che andava casa per casa a dare utili
consigli e s’impegnava a riconciliare le famiglie divise. Nel 313 a.C. giunse
ad Atene anche Zenone
il quale si unì a
Cratete, da lui apprese molto e radunando un numero considerevole degli uomini
più poveri della città, aprì 13 anni dopo una scuola in un portico decorato di
affreschi, ovvero il “Portico variopinto” e lì nasceva lo Stoicismo. Di costui
abbiamo solo scarse testimonianze ma possiamo dire con certezza che a lui
appartenevano i principi essenziali dello Stoicismo, come la presenza di un
ordine naturale e razionale che unisce tutte le cose e che l’accordo dell’uomo
con quest’ordine costituisce il bene. Dopo Cleante di Asso, successore di Zenone, divenne direttore
della scuola stoica di Crisippo, organizzando il pensiero stoico. Col passare
degli anni, però, il pensiero di Epicuro mantenne i fondamenti ma subì notevoli
variazioni, tanto da parlare di antica, media e nuova Stoà. Il periodo dell’
”Antica Stoà” che va dalla fine del IV secolo a tutto il secolo III a.C., in
cui la filosofia del Portico viene sviluppata e sistemata ad opera della grande
triade di scolarchi: Zenone, Cleante di Asso e Crisippo di Soli. Il periodo
cosiddetto della “Media Stoà”, che si svolge tra il II e il I secolo a.C. , è
caratterizzato da infiltrazioni eclettiche nella dottrina originaria.