- Manufatti
tessili
- Lavorazione dei metalli
- Ceramica
- Scultura
Le opere d'arte e i manufatti prodotti dalla popolazione incas, stanziata
nella regione andina dell'America meridionale, fra il XII e il XVI secolo.
Frutto di un lungo processo culturale e politico che aveva preso avvio
già da alcuni millenni, le manifestazioni artistiche incas rappresentarono
un'espressione di continuità rispetto alle preesistenti attività
tradizionali di tessitura, metallurgia, intaglio della pietra e ceramica
proprie dell'arte precolombiana. Partendo da un'esperienza locale modesta,
gli incas svilupparono un'arte semplice che si andò arricchendo
successivamente delle tecniche e dell’abilità dei popoli conquistati:
rispondendo alle necessità di una compagine statale complessa, le
manifestazioni artistiche furono anche un'arma propagandistica di grande
importanza. Sobrietà, geometria e sintesi sono le caratteristiche
dell'arte incas, in cui gli aspetti pratici e funzionali predominano rispetto
a quelli formali.
MANUFATTI TESSILI
Quello della tessitura fu un settore particolarmente sviluppato e diede
origine ad una grandissima quantità e varietà di tessuti,
decorati perlopiù a motivi geometrici, o con figure zoomorfe e antropomorfe,
dalla funzione simbolica. Il processo di lavorazione prevedeva la tintura
delle fibre di lana e cotone con coloranti naturali, quindi la filatura
con la rocca e infine la tessitura per mezzo di telai rudimentali. Il più
comune, ancora utilizzato tra le comunità andine, era costituito
da due strisce di tela mantenute in orizzontale fissando una parte ad un
albero o ad un palo e l'altra ad una corda che girava intorno ai fianchi
della persona. Le tecniche di lavorazione conosciute erano molte, ma per
produrre i tessuti destinati ai fini cerimoniali si utilizzavano soprattutto
il broccato, il ricamo e l'arazzo, dei quali i laboratori di Paracas producevano
esemplari particolarmente apprezzati, splendide tele, che potevano misurare
anche venti metri di lunghezza ed erano decorate con motivi zoomorfi policromi.
LAVORAZIONE DEI METALLI
Gli oggetti di metallo, e in particolare la gioielleria, costituiscono
la produzione più interessante della cultura incas. Gli oggetti
metallici erano spesso decorati con pietre preziose o semipreziose e in
alcuni casi venivano colorati con un acido naturale che bruniva il rame
e metteva quindi in risalto l'oro o l'argento
con cui questo era legato. Scopo della maggior parte della produzione orafa
era quello ornamentale: l'inca, la corte e i dignitari dello Stato indossavano
pettorali, braccialetti e collane quali simboli evidenti del loro potere;
splendidi manufatti, inoltre, rivestivano un ruolo molto importante nel
corredo delle case. Gli incas lavoravano il rame, il bronzo, l'argento
e l'oro e prediligevano gli oggetti realizzati con lamine metalliche sbalzate
e traforate. Anche in questo caso le decorazioni sono di tipo geometrico
nonostante siano abbastanza frequenti i motivi antropomorfi e zoomorfi,
rappresentati frontalmente in atteggiamento ieratico e secondo una simmetria
assiale.
Gli spilloni e le fibbie erano diffusissimi e piuttosto uniformi nella
tipologia. L'estremità consisteva generalmente in un'ampia lamina,
di forma variabile, che in alcuni casi poteva essere decorata con motivi
geometrici molto semplici, disposti in bande oppure concentrati sul bordo.
Tra i vari modelli di spillone, quello a testa laminare o circolare, originario
di Cuzco, fu sicuramente il più diffuso, e se ne sono rinvenuti
esemplari in ogni parte del territorio soggetto alla dominazione incas.
Altre culture del periodo intermedio più tardo (chancay, chimú,
ica-chincha) svilupparono un'arte figurativa molto ricca producendo fermagli
abbelliti da figure umane o zoomorfe nonché pendenti, collane, orecchini,
anelli e bracciali. Anche i copricapo ricchi e vistosi dei re e dei nobili,
elaborati con tessuti, piume e metalli preziosi abilmente accostati, sono
un esempio della ricchissima arte orafa incas. Non mancavano, infine, gli
oggetti rituali utilizzati come amuleti o come offerte per il culto: erano
perlopiù rappresentazioni d’animali o figure umane, di forma tondeggiante,
tra le quali vale la pena ricordare le figure di nudi antropomorfi, molto
stilizzati e geometrici, e i tipi più comuni raffiguranti lama e
vigogne.
CERAMICA
La mancanza del tornio obbligava i vasai a modellare il vasellame a
mano; con l'introduzione degli stampi, la produzione aumentò notevolmente
e si rese possibile la realizzazione in serie degli oggetti. Il vasellame
per uso domestico era diverso da quello preparato per uso rituale: al primo
venivano, infatti, conferite forma e dimensioni dettate dalle necessità
della vita quotidiana, mentre lo sviluppo del secondo era direttamente
condizionato dalle credenze religiose. La ceramica di tipo Killke, datata
tra il 1200 e il 1450, era caratterizzata da decorazioni geometriche molto
semplici di colore rosso e nero, mentre la ceramica policroma del tipo
Cuzco, prodotta dal 1450 fino all'epoca della colonizzazione, simile per
tipo di decorazione, era eseguita con tecniche più raffinate. Le
decorazioni di molti vasi, consistenti in incisioni o applicazioni di paste
resinose colorate, disposte in bande o fregi orizzontali, forniscono molte
informazioni riguardanti la vita degli incas sia nell'epoca preispanica
sia durante la conquista, poiché rappresentano immagini della vita
di corte, di battaglie o di rituali religiosi. Durante il periodo coloniale,
alla tipologia decorativa tradizionale si aggiunsero numerosi elementi
ornamentali di chiara radice spagnola e aumentarono sia la varietà
delle decorazioni sia la dinamicità del disegno.
SCULTURA
Le opere di scultura incas sono in genere rappresentazioni zoomorfe
di lama, vigogne e alpaca, o fitomorfe di pannocchie di mais, vasi cerimoniali
in legno e recipienti chiamati comunemente mortai. Anche in queste opere
si osserva sempre la tendenza alla semplificazione delle forme con il ricorso
a volumi geometrici semplici e ad una schematizzazione dei motivi decorativi,
prossima ad un'estetica geometrizzante.
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